Profumieri
Un tempo i profumieri godevano del rispetto riconosciuto al loro ruolo di sacri apotecari. Durante la Disgregazione, abbandonarono la medicina per dedicarsi alla creazione di veleni ed eplosivi da usare in battaglia. Fu così che la loro arte, un tempo custodita gelosamente nella capitale, iniziò a essere praticata in tutto l'Interregno.
Erano considerati eccellenti comandanti, anche perché tra gli aromi che utilizzavano ve n'erano diversi che esercitavano un potente effetto sul morale, rendendo impavidi di fronte alla morte[1].
Alcuni di loro erano corrotti[2], e si dedicarono allo sviluppo di tecniche legate ai veleni. Inoltre, per produrre alcuni dei loro aromi, non si facevano scrupoli a fare affari con cacciatori e bracconieri[3], come nel caso di oggetti che necessitavano di frammenti di nobili vasi, che si procuravano in combutta con i Cacciatori di vasi.